Storia antica di uomini e di mare… in un vasetto
Conserve Testa, 200 anni di storia marinara, dal porto di Ulisse alle nostre tavole
È da duecento anni che le barche della Famiglia Testa solcano i mari di Sicilia alla ricerca del tonno rosso e del pesce azzurro. La loro storia è legata a Ognina, l'antico porto di Ulisse, una storia fatta di dedizione, di fatica e tenacia, che attraversa le generazioni ed è oggi più viva che mai...
I Malavoglia e i Testa: cugini di mare
Rispetto a I Malavoglia di Aci Trezza, la famiglia di pescatori descritta da Giovanni Verga nel suo grande romanzo verista, pubblicato nel 1881, i Testa di Ognina pescano da più tempo, continuando a farlo da almeno due secoli. Sono, in carne ed ossa, cugini di mare dei Malavoglia, e di tutti i pescatori della costa etnea.
Ognina, un tempo, accoglieva fino a duecentocinquanta navi poi, nel Trecento, un'impressionante eruzione colmò la grande insenatura, lasciando spazio a un porticciolo da cui i Testa hanno sempre messo in mare le loro barche.
All'inizio, si trattava di una pesca lungo costa con nasse e piccole reti come faceva Zu Puddu Ntreppiti (Pippo Interprete), chiamato così per il suo fare distinto e l'abitudine di girare col cilindro...
- LA MARINA DI OGNINA (pdf)
La prima barca a motore...
A lungo la pesca si è fatta a vela e soprattutto a remi. La prima barca a motore dei Testa risale al 1950, battezzata, non a caso, Buttafocu, seguita dalle altre: Ulisse, Santopadre e Gabbiano. Tocca poi - negli anni Settanta, gli anni in cui parte il lavoro del tonno -, alla motonave Nino Testa, in legno, lunga trenta metri...
A ogni nuova barca costruita si andava sempre più a largo, ed esponenzialmente sono cresciuti gli obiettivi e le competenze.
Nel 2002, viene varata l'Atlante, lunga quarantadue metri, seguita, tre anni dopo, dalla Futura Prima, anch'essa in acciaio, ma lunga trentotto metri. La più grande si dedica principalmente alla cattura del tonno rosso, coadiuvata dalla seconda, destinata soprattutto alla pesca del pesce azzurro. E tutte e due sono state spesso coinvolte in campagne di studio e di lavoro in campo marino.
L'equipaggio
Ancora oggi, a Ognina, esiste una via Testa che ricorda quanto siano profonde le radici della famiglia, delle generazioni che si sono succedute, scambiandosi il testimone e rispettando l'uso di dare ai figli maschi quattro nomi che si ripetono: Salvatore, Giuseppe, Concetto e Antonino. Ma, nella storia secolare della famiglia, c'è anche posto per un'Agata, donna di polso che, rimasta vedova, assunse il ruolo di capofamiglia.
Pippo Testa, Comandante Picciriddu
Ricordo la prima volta da comandante, nel 1960, con il Santo Padre, una barca in legno di sedici metri. Non avevo ancora quattordici anni e mio cugino doveva salpare con la barca più grande, il Nino Testa. Mi chiese se me la sentissi di prendere il suo posto. Dissi di sì.
Immaginate le facce dei marinai quando videro salire a bordo un ragazzino... Tra me e me, pensai: Signore mio aiutami. E mi dette, evidentemente, ascolto. Fu una delle settimane dove pescammo di più e i sorrisetti di commiserazione si erano tramutati in cenni di rispetto. Mi appiopparono il soprannome di picciriddu. Comandante picciriddu.
Non si compete con il mare. Sono tali e tanti gli imprevisti che puoi solo cercare di conoscerlo, di fartelo amico. Io ci parlo con il mare. E, conoscendoti anche lui, può aiutarti, può darti all'improvviso quello che hai cercato inutilmente per giorni. Non siamo bravi noi, è il mare a essere bravo, è lui che ti aiuta se lo rispetti, se sai fartelo amico. Un'amicizia che, un po', ha a che fare con la devozione.
Pescare significa avere a che fare con la natura. Con una forza immensa, generosa con chi è generoso.
Ciccio Sultano: la scelta della qualità
Testimonial dell'azienda Testa è lo chef stellato Ciccio Sultano. Una collaborazione nata in virtù della Verità.
"Io ho sempre scelto grandi prodotti, fatti da persone, grandi umanamente e professionalmente, e la Famiglia Testa è una famiglia che coltiva il mare da almeno duecento anni.
La collaborazione tra di noi è il risultato di un'addizione. Il mio ruolo è quello di testimone e di consigliere del gusto a cui aggiungerei anche una certa capacità organizzativa. Uno dei punti di forza dei Testa è il fatto di lavorare in proprio il pescato con un'attenzione estrema alla qualità.
Precisiamo subito che non stiamo parlando di industria, ma di una produzione artigianale di altissima qualità. Una produzione virtuosa, perché chiude il cerchio tra chi pesca, chi trasforma e il consumatore".
- IL TONNO ROSSO (pdf)
- IL PESCE AZZURRO (pdf)