Storie a lieto fine di giovani donne siciliane
"Figlia mia, studiare Legge ti assicurerà un futuro" e diventa programmatrice informatica
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Quante ventenni siciliane sono interessate agli studi classici, oggi? Come spiegare alle generazioni precedenti che la propria terra offre opportunità nuove? Come lasciare l'azienda di famiglia per realizzare un sogno senza rimorsi?
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Queste domande secretano la storia di Rebecca Mollica, siracusana classe 1991 che, dopo l'iscrizione alla Facoltà di Giurisprudenza, abbandona l'Università e, tenendo la famiglia all'oscuro di tutto, per realizzare il suo sogno di diventare sviluppatrice, si aggiudica la borsa di studio per la frequentazione di uno dei corsi di programmazione informatica di "Coding Women Sicily" ideati da Edgemony, hub tecnologico con sede a Palermo.
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Rebecca racconta: "Mi è sembrato che il destino avesse voluto concedermi un'occasione di riscatto nei confronti di me stessa. Per quanto fossi soddisfatta del lavoro che avevo avuto modo di svolgere con mio padre, almeno fino all'avvento del COVID, dentro di me ero consapevole di fare qualcosa che non rispecchiava i miei interessi, le mie passioni. La soluzione è arrivata attraverso un post di Edgemony su Facebook. Ho deciso di buttarmi e così mi sono candidata per una delle borse di studio messe in palio per frequentare la seconda edizione del bootcamp Coding Women Sicily che è partita ad ottobre del 2021."
La famiglia
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Rebecca Mollica è cresciuta in una famiglia tradizionale: è figlia unica, il padre ha fondato a Siracusa un'impresa di servizi, la madre organizza eventi. Il suo percorso di studi è travagliato: dopo il Diploma al Liceo Classico, la giovane frequenta per anni la Facoltà di Giurisprudenza, prima presso l'Università degli Studi di Catania, poi presso il Consorzio Universitario Megara Ibleo Priolo Siracusa. Studia e aiuta il papà in azienda.
Le aspettative sul futuro di Rebecca dei familiari non corrispondono alle sue: nonostante questi non appoggiassero la sua decisione, Rebecca rinuncia agli studi e inizia la corsa al suo sogno di diventare programmatrice informatica candidandosi a una borsa di studio per un corso, tenendo all'oscuro i suoi cari.
Dall'abbandono degli studi classici al lavoro dei sogni
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Nel 2021 Rebecca scopre Coding Women Sicily attraverso la lettura di un post su Facebook. Si tratta di un'iniziativa sociale, a firma di Edgemony, che vuole contrastare la disoccupazione femminile in Sicilia e ridurre il gender gap tecnologico: un percorso didattico della durata di circa 4 mesi, disponibile da remoto, che unisce pratica e teoria, con simulazioni aziendali e casi studio reali, aperto a tutti. Le borse di studio disponibili sono 14.
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Rebecca supera il primo test di logica e basi di coding online e un secondo colloquio con Daniele Rotolo, founder di Edgemony insieme a Marco Imperato e ideatori di Coding Women Sicily. Una delle 14 borse di studio è sua.
In quattro mesi Rebecca consolida la conoscenza di HTML e di CSS, impara JavaScript e React.js, supera tutti i moduli del corso e ottiene l'attestato di frequentazione del bootcamp.
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Parte la ricerca del lavoro e si presentano a lei le prime opportunità: trova impiego da remoto come Junior Front-End Developer presso l'e-tailer eyewear Mia Burton in tre mesi. Qui Rebecca scrive codici per sviluppare, correggere e testare componenti per le pagine del sito web con il fine di assicurarne il corretto funzionamento.
"La mia famiglia appoggia la mia decisione ed è orgogliosa dei risultati che sono riuscita a conseguire fino ad ora. É innegabile che vi sia un gap non indifferente tra uomini e donne all'interno di questo settore, e sebbene sia certa che vi siano ancora parecchi pregiudizi e stereotipi da abbattere, in primo luogo credo sia necessario lavorare sulla comunicazione, sulla narrativa comune: numerose donne hanno contribuito a scrivere la storia della programmazione, ricordare i loro nomi e le loro storie potrebbe contribuire a ispirare quelle donne che, magari, si sentono scoraggiate dall'intraprendere questo percorso, e al contempo potrebbe ricordare a tutti noi come questo ambito (come ogni altro ambito, d'altronde) non abbia genere." conclude Rebecca Mollica.
Rebecca oggi non solo è felice di aver realizzato il suo sogno, che rappresenta già una grande sfida, ma anche di non aver dovuto lasciare la sua città.
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"C'è ancora bisogno di tanta informazione e formazione sulla professione di sviluppatrice software, dobbiamo riuscire a far comprendere ai giovani, ma anche ai loro genitori, che rappresenta un'enorme opportunità per poter rimanere a lavorare dalla propria terra senza dover per questo rinunciare alle proprie ambizioni lavorative ed economiche. Sono le tante storie di successo, come quella di Rebecca, che ci spingono a fare sempre di più." - dichiarano Daniele Rotolo e Marco Imperato.