Tutti col naso all'insù per meravigliarsi con le stelle cadenti
Lo sciame delle Perseidi sarà visibile al meglio fra il 12 e il 13 agosto
Manca poco alla notte delle stelle cadenti, la magica pioggia di meteore che riempie il cielo di agosto di scie luminose: le Perseidi, uno dei fenomeni astronomici più belli e attesi dell'anno in termini di osservabilità tra tutti quelli incrociati dal nostro pianeta. Anche note come Lacrime di San Lorenzo, perché il fenomeno è tradizionalmente collegato alla notte del 10 agosto dedicata al santo, solitamente il picco di attività di questa "pioggia" ha luogo un paio di giorni più tardi. Quest'anno saranno osservabili a partire dalla serata del 12 agosto, dal tramonto fino alle prime luci dell'alba del 13.
"Per osservarle al meglio si tratterà di trovare un compromesso - consiglia l'astrofilo Paolo Volpini, coordinatore per la divulgazione dell'Unione Astrofili Italiani (UAI) - bisognerà attendere la parte più alta della notte. In quel momento la luce della luna darà più fastidio, ma sarà anche il momento in cui il radiante (cioè il punto di provenienza delle meteore) è più alto, oltre i 60 gradi, e quindi sarà possibile vedere un maggior numero di stelle cadenti in poco tempo".
Ma cosa sono le stelle cadenti? Sono sciami meteorici che si manifestano quando l'orbita terrestre interseca i flussi di piccoli frammenti lasciati dal passaggio di comete. I frammenti entrano a contatto con l'atmosfera ad altissima velocità (anche a 60 chilometri al secondo), bruciandosi e creando in questo modo le scie luminose.
La Terra attraversa le Perseidi ogni anno durante il periodo estivo mentre percorre la sua orbita intorno al Sole. Nonostante lo sciame si manifesti da fine luglio al 20 di agosto, il picco di visibilità è concentrato generalmente intorno al 12. È uno degli sciami più rilevanti in termini di osservabilità tra tutti quelli incrociati dal nostro pianeta. Non resta quindi che godersi lo spettacolo e il modo migliore è di andare in luoghi privi di inquinamento luminoso e guardare verso l'alto in direzione della costellazione di Perseo, perché le stelle cadenti giungono proprio da quella porzione di cielo, appena al di sopra della costellazione da cui prendono il nome.