Un salto esperienziale nel passato al Museo dell'Acciuga di Aspra
Un luogo per tutelare e condividere una identità, una tradizione, un passato di cui essere orgogliosi
C'è un piccolo gioiellino ad Aspra, nel comune di Bagheria, a pochi chilometri da Palermo. Non lo conoscono in tanti ma chi c'è stato non ha potuto non lasciarsi trasportare dai racconti di Michelangelo Balistreri, fondatore e ideatore, insieme al fratello Girolamo, del suo suggestivo Museo dell'acciuga di Aspra. Un museo particolare e, se vogliamo, di nicchia ma capace di suscitare tanta curiosità.
Merito proprio di Michelangelo Balistreri (nella foto tratta da www.neifatti.it), un uomo genuino la cui passione lo ha trasformato in un personaggio particolarmente apprezzato non solo da chi lo conosce, ma anche da chi ha un primo approccio con lui nel suo piccolo Museo.
Un luogo magico, la cui bellezza non è rappresentato solo da un fattore estetico, ma dalla genuinità di una famiglia simbolo di una grande tradizione, quella dei pescatori che, nel mare di Sicilia, hanno trovato elementi di vita positiva, dal cibo all'economia.
Un grande amore per il mare, che sembrano ascoltare e con cui continuano a parlare. Un dialogo infinito che si trasforma in racconto, attraverso i tipici oggetti della pesca, dalla barca alla lampara, dal tonno alle acciughe, pesce simbolo di questo spaccato di economia del mare, alla cui conservazione, lavorazione e trasformazione la Famiglia Balistreri ha dedicato questo museo.
Un luogo per tutelare e condividere una identità, una tradizione, un passato di cui essere orgogliosi ma anche un futuro da rimodulare sulla base di valori sociali, etici e morali di cui sembra essersi persa la memoria e che la Famiglia Balistreri, forte della sua storia, continua a praticare e vuole ricordare.
Anche e soprattutto alle nuove generazioni ed ai tanti turisti che frequentano il museo ed a cui Michelangelo Balistreri racconta, come un moderno e scanzonato cantastorie, la storia di una Sicilia vera e diversa da quella raccontata dalla cronache nere. Parole e canti in libertà per allietare, ricordare ed invitare a ritornare.
Il museo dell'acciuga racconta la storia di questo piccolo pesce dalla leggenda ai giorni nostri.
La prima parte del museo racconta la vita delle antiche aziende siciliane per la lavorazione del pescato attraverso le antiche pietre litografiche e le scatole di latta storiche, gli strumenti per la pesca e per la conservazione del pesce, foto antiche che raccontano la vita dei vecchi pescatori.
La seconda parte è dedicata all'arte "Sard'Art", l'arte nelle antiche sardare (barche utilizzate sino agli anni '60 per la pesca delle sarde e delle acciughe). Pezzi di barche antiche impreziosite dagli artisti che hanno raccontato il mare con i loro colori.
Da inizio anno è stata costituita un'apposita Associazione che ha curato, insieme al Dipartimento della Pesca Mediterranea - grazie all'attività del "Registro Identitario" -, una più razionale distribuzione e funzionalità degli oggetti. Nelle nuove sale sarà possibile ammirare delle antiche pietre litografiche e delle lastre appena stampate che fanno bella mostra a raccontare anche il periodo d'oro dei primi del '900. Tali litografie dell'Artigianato Palermitano, sono opera dell’antico stabilimento tipografico dei F.lli Salerno.
Il coordinamento scientifico per l'occasione è stato assunto da Domenico Targia, dirigente del Dipartimento della Pesca Mediterranea. [Fonte: Travelnostop Sicilia]
Il Museo dell'Acciuga di Aspra si trova in Via Cotogni, 1 (alla fine di Via Gabriele D'Annunzio) Aspra. È visitabile su prenotazione dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 19. Il sabato dalle 10 alle 12. Per informazioni: tel. 091.928192.