A Santa Croce Camerina per un appuntamento con la storia
Un mare limpido e diverse aree archeologiche in uno dei luoghi del Commissario Montalbano
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Alle pendici dei monti Iblei meridionali, a circa 26 chilometri da Ragusa, sorge Santa Croce Camerina, un piccolo comune dal sobrio impianto urbanistico con vie regolari e belle palazzine. Il centro si affaccia sul Canale di Sicilia ed è situato in una splendida zona ricca di carrubi e di caratteristici muretti a secco.
Spettacolare è la plaga santacrocese, coi campi intensamente coltivati e verdeggianti, le argentee distese di serre e il mare azzurro. Il suo territorio comprende le borgate di Punta Braccetto, Punta Secca, Caucana e Casuzze, che per le belle spiagge, il limpido mare e la mitezza del clima costituiscono un richiamo irresitibile per i turisti.
Il borgo marinaro di Punta Secca inoltre, negli ultimi anni, è diventato molto popolare grazie alla fortunata serie televisiva de 'Il Commissario Montalbano', tratta dai romanzi di Andrea Camilleri. In questi luoghi ogni mattina il celebre commissario sorseggia il suo caffè nella terrazza della sua casa sulla spiaggia, cullato solo dal rumore delle onde e del vento.
Proprio il mare per secoli è stato una grande fonte di sostentamento per gli abitanti del luogo tanto che più ad ovest nella borgata di Punta Secca, poco oltre il faro, si possono tuttora ammirare gli antichi locali per la stagione del pesce, i magazzini, la chiesetta e lo scaro scavato nella roccia ai primi del XIX secolo.
Oltre alle meraviglie naturali, Santa Croce Camerina custodisce inoltre, un interessante patrimonio artistico, archeologico e storico, testimonianza del suo glorioso passato a cominciare dalla serie di torri che si elevano sul suo territorio come la Torre di Scalambri del XVI secolo, la Torre di Mezzo, ai margini di un’area compresa tra l’Oasi naturale di Cannitello, i Canalotti e il mare, e più oltre, sulla Punta del Braccello, la Torre di Vigliena, edificata nel '700 per difendere le coste dai pirati. Poco distante l'ampia grotta, ora in parte crollata, entro cui il mare produceva un suono percepibile fino a Santa Croce.
Le tappe del nostro itinerario
Piazza Vittorio Emanuele II
Chi volesse visitare il paese di Santa Croce Camerina dovrebbe iniziare da Piazza Vittorio Emanuele II nella quale si affaccia la Chiesa Madre, edificata intorno al XIII secolo, e consacrata a Maria Vergine.
La Chiesa dalla facciata in chiara pietra locale, custodisce diverse opere pregevoli come una copia della 'Madonna dei Pellegrini' di Caravaggio attribuita a Pietro Novelli e una bellissima 'Statua di San Giuseppe', in legno di cipresso, del palermitano Salvatore Bagnasco, molto amata dalla popolazione.
Bagno Termale Arabo di Mezzagnone
Nella Piazza degli Studi sorge il Museo Civico articolato nelle sezioni 'archeologia', 'etnografia', bibliografia', ricchissimo di reperti. A pochi passi dal centro si possono visitare i monumenti più rappresentativi della cittadina.
Il più antico si trova in località Mezzagnone ed è chiamato 'u vagnu' o 'u dammusu ri Mezzagnuni', importante edificio bizantino già conosciuto alla fine del '700 (citato nelle relazioni del principe di Biscari, Ignazio Paternò Castello) e raffigurato in una incisione del pittore francese Jean Houel (1776). Sembra risalga tra il IV e il VI secolo e secondo alcuni ha carattere religioso.
Si presenta con un impianto a croce greca, costruito con conci calcarei, con una cupola a tholos. Nei dintorni della città troviamo molte necropoli, come quelle di Cozzo Campisi, Dieci Salme, Randello e Passo Marinaro.
Museo del Fumetto Xanadu
Santa Croce Camerina inoltre, ospita anche il primo Museo del Fumetto nato in Sicilia, articolato in un percorso storico dal 1932 fino ai giorni nostri. Una sala raccoglie i fumetti nati prima della guerra, un'altra quelli del dopoguerra e un altra ancora quelli degli anni '60 e '70. Da Tex Willer a Sciuscià, al Piccolo Sceriffo. E poi Blek, Akim, Tarzan, Diabolik, Alan Ford, Zagor, Dylan Dog, Topolino, Fantastici Quattro, Piccolo Ranger, Nick Carter e tanti altri.
Parco Archeologico di Caucana
Kaucana fu un porto efficiente fin quando non venne distrutta dai Saraceni. Gli scavi archeologici effettuati hanno portato alla luce un'abitato con edifici rettangolari divisi in due o tre stanze, o con molti ambienti più complessi dotati di rampe di scala e circondati da cortili.
Una delle scoperte più interessanti riguarda una chiesa cimiteriale a tre navate, con tombe a fossa ricavate nel pavimento all'interno delle quali sono state ritrovate monete e lampade portatili a combustibile liquido.
Tutta l'area degli scavi, immersa in un ambiente naturale suggestivo con alberi sempreverdi, costituisce il Parco Archeologico di Caucana.
Museo Archeologico di Kamarina
ph. Mboesch
Santa Croce Camerina è uno dei paesi della provincia più ricco d'arte e di storia essendo l'erede di insediamenti molto antichi e importantissimi, come quelli di Kamarina e Kaucana. Vicino alla costa, alla foce del fiume Ippari, si trovano infatti, le rovine di Kamarina, una cittadella antichissima fondata dai Siracusani nel 528 a.C. dopo gli avamposti di Akrai e di Casmene.
La città greca, citata da Pindaro, Tucidite, Polibio e Diodoro, ebbe una vita travagliata e nel giro di tre secoli circa fu distrutta più volte nel tentativo di rendersi indipendente dai Siracusani che invece la rasero al suolo. Della città, che fu definitivamente saccheggiata dai Romani nel 258 a.C., si conservano parti delle mura arcaiche, la grande torre e i resti di alcune abitazioni ellenistiche come la 'Casa dell'Altare', così chiamata per via dell'altare ritrovato al centro del cortile; la 'Casa dell'Iscrizione' e la 'Casa del Mercante', dove sono stati rinvenuti alcuni pesi e strumenti di misura.
Ci sono giunti anche i resti delle mura di cinta dell'Athenaion, il Tempio di Atena risalente al V secolo a.C., alcuni tratti del porto e diverse necropoli quali quella di Passo Marinaro e Randello. A est di Punta Secca, un territorio fertile e ricco di sorgenti d'acqua, anticamente sorgevano alcuni villaggi che insieme presero il nome di Kaucana. Qui si rifugiarono i Kamarinesi che scamparono alla distruzione della loro città nel 258 a.C., da parte del console romano Attilio Calatino.