A Zafferana Etnea l'aria è buona alle labbra…
Nella "Perla dell'Etna", tra paesaggi di inestimabile bellezza che vanno dai boschi fitti alle distese nere di deserto lavico
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"A Zafferana l'aria è buona alle labbra, sa di pane fresco di forno, di ginestre. E da lassù, dai tremila metri dell'Etna, la Sicilia è una stella a tre punte nel cielo capovolto del suo mare antico" (Igor Man - La Stampa, settembre 1996)
Alle pendici orientali del vulcano più grande d'Europa, a circa 600 metri sul livello del mare, sorge Zafferana Etnea, grazioso comune immerso nel verde del Parco dell'Etna.
Il territorio di Zafferana è caratterizzato dalla presenza di paesaggi di inestimabile bellezza che vanno dai boschi fitti alle distese nere di deserto lavico, che in inverno contrastano con il candore della neve. La sua posizione inoltre, permette di ammirare un incantevole panorama che, quando il cielo è sereno, arriva ad abbracciare il golfo di Siracusa per spingersi addirittura sino alle coste della Calabria.
Definita la "Perla dell'Etna", Zafferana è un centro turistico rinomato, meta di migliaia di visitatori attratti dalla spettacolarità delle eruzioni, dal patrimonio artistico, monumentale e culturale o dalla possibilità di fare escursioni seguendo i suggestivi sentieri naturali del vulcano.
Le tappe del nostro itinerario
Il Palazzo Municipale
Palazzo municipale di Zafferana Etnea - Foto di Ask@Net - Flickr.com, CC BY 2.0
L'elegante costruzione fine ottocentesca, posta sullo stesso livello urbanistico della Chiesa Madre, si affaccia sulla centralissima piazza Umberto I. Il palazzo è un gradevole esempio di stile liberty, con cornicione merlato, inserti floreali sul prospetto principale e, al centro, sopra il balcone d'onore, uno stucco riprende lo stemma comunale, con l'aquila che tiene tra gli artigli due grappoli d'uva, posta sopra un medaglione su cui è dipinta l'Etna in eruzione. L'edificio, reso inagibile dal terremoto del 19 ottobre 1984, dopo un lungo restauro, è stato inaugurato il 30 maggio 2009.
Per raggiungere il Municipio dalla piazza si percorre una coreografica scalinata curvilinea a doppia rampa, con lampioni anch'essi liberty; al centro della scalinata è collocato un monumento marmoreo del pittore Giuseppe Sciuti, realizzato dall'architetto Condirelli, in memoria dell'artista cui Zafferana diede i natali.
Chiesa di Maria SS. della Provvidenza
Foto di Ingo Kuebler - Opera propria, CC BY 3.0
La Chiesa Madre di Zafferana Etnea, dedicata alla Madonna della Provvidenza, Patrona della Città, è un'opera architettonica di rilevante interesse artistico.
Edificata nel '700 fu ultimata in più riprese a causa delle continue opere di ricostruzione rese necessarie dai numerosi eventi sismici verificatisi nel corso dei secoli. L'aspetto attuale, infatti, si ottenne solo agli inizi del XX secolo.
La costruzione della Chiesa cominciò nel 1731 e gli esterni furono ultimati nel 1735. A causa del crescere del numero dei fedeli, nel 1768 fu avviata un'opera di ampliamento che si concluse nel 1817. Il 20 febbraio del 1818, però, mentre in chiesa veniva celebrata messa, un terribile terremoto distrusse l'edificio sacro, troncando ventinove vite. L'intervento di ricostruzione venne avviato nel 1832 e si protrasse fino al 1837, e si rese particolarmente necessario per l'assegnazione alla chiesa del titolo di Chiesa Matrice.
Nel 1882 un ulteriore intervento strutturale servì all'allungamento delle navate. La realizzazione della facciata ebbe inizio nel 1897 su progetto dell'architetto Sciuto Patti e si concluse nel 1928, assumendo così l'attuale aspetto.
Il 19 ottobre 1984, nel tardo pomeriggio, una forte scossa sismica colpì Zafferana ed i comuni limitrofi. Fu evento tragico che causò la morte di un uomo e la distruzione di buona parte delle abitazioni, irrimediabilmente rese inagibili dalla violenza del terremoto.
Il sisma non risparmiò neanche la Chiesa Madre, danneggiandola rovinosamente; il danno più ingente si registrò a carico della volta della navata centrale che crollò per metà della sua lunghezza travolgendo e distruggendo il pulpito. Si dovettero attendere diversi anni per l'inizio dei lavori di restauro e di consolidamento dell'intera struttura, effettuati con criterio restituendo alla Matrice il suo antico splendore. La Chiesa Madre, dopo ben 13 anni di attesa, venne riaperta al culto il 30 ottobre 1997.
Chiesa della Madonna delle Grazie
La Chiesa fu costruita nel 1914 su un terreno privato quando il paese venne colpito dal terremoto. In seguito alla momentanea inagibilità della Chiesa Madre nel desiderio di provvedere ai bisogni spirituali della comunità si completò la costruzione di questa Chiesa in legno.
Successivamente il terreno venne donato così cominciarono i lavori in muratura e in particolare del prospetto esterno e dei muri perimetrali che vennero ultimati tra il 1951-52; ma quando la chiesa di legno all'interno doveva essere demolita per completare la nuova costruzione i lavori si arrestarono per poi riprendere definitivamente tra il 1991-92.
La Chiesa in stile liberty nella forma attuale è stata benedetta nel dicembre del 1995. Nella facciata si nota una nicchia che ospita la Statua della Madonna delle Grazie.
Altarino della Madonna della Provvidenza
L'altare fu costruito in segno di devozione quando la popolazione di Zafferana Etnea venne minacciata dall'eruzione dell'agosto del 1792. I cittadini impauriti dal fatto che il letto di lava avanzava minacciando le case e i terreni, portarono in processione lungo le strade del paese la Statua della Madonna chiedendo il miracolo.
Avendo ottenuto la "grazia" richiesta (la lava si arrestò miracolosamente a poca distanza dal paese), la popolazione fece erigere a perpetua memoria dell'avvenimento questo altare all'entrata del paese in onore della Madonna. Inoltre fu formulato un voto,consistente in un pellegrinaggio devozionale, da sciogliersi ogni anno la seconda Domenica d'agosto, il giorno della festa della Madonna della Provvidenza Patrona di Zafferana Etnea.
Chiesa Maria SS. del Rosario a Fleri
Nella frazione di Fleri esisteva una piccola chiesa dedicata a S. Agata, nel fondo detto delle Verginelle, fin dal 1667. Eretta per soddisfare le esigenze religiose dei contadini che lì abitavano e nei giorni festivi vi si celebrava la Messa. Col passare del tempo la popolazione crebbe e le sue mutate esigenze non potevano essere soddisfatte dalla piccola e fatiscente chiesa. Nel 1860 la baronessa Caterina Guttadauro Francica Nava di Bontifé si prodigò perché se ne costruisse una nuova a sue spese.
La nuova chiesa fu completata nel 1872. Da quel momento i lavori non si fermarono più e la stessa baronessa si prodigò per abbellirla e renderla sempre più accogliente: stuccatori giarresi ornarono le colonne; gli altari e il fonte battesimale furono realizzati in fine marmo dal catanese Carlo Calì.
Nel tempo molti sono stati gli eventi calamitosi che l'hanno messa a dura prova: i terremoti del 1894, del 1941 e del 1952; l'alluvione del 1927 e gli eventi bellici del 1943 - durante la guerra furono nascoste dietro l'altare maggiore le reliquie di S.Agata - ma la solerzia dei cittadini insieme ai loro sacerdoti ha fatto si che essa potesse sempre essere restituita alla sua funzione.
Il 25 ottobre 1984, una forte scossa sismica rese l'edificio ottocentesco definitivamente inagibile. La nuova chiesa, costruita su progetto dell'architetto prof. Ugo Cantone e consacrata il 25 ottobre 1990.
L'edificio è posto a sud della primitiva chiesa e si sviluppa come naturale proseguimento di essa: non presenta il tradizionale prospetto principale, quasi a voler lasciare alla vecchia chiesa il ruolo di "nobile facciata" e assumere per sé il compito di continuare la vita sacramentale. Vecchio e nuovo si fondono, quindi in un unico corpo.
Parco Comunale
Il Parco Comunale è il più grande giardino pubblico del comune, situato in pieno centro, sul lato nord del torrente Salaro in prossimità della Chiesa della Madonna delle Grazie e vi si accede da un piazzale intitolato a Papa Giovanni Paolo II.
Il giardino è di notevole interesse sia dal punto di vista naturalistico che culturale. Un intricato percorso di tortuosi vialetti conduce il visitatore attraverso grandi aiuole da cui si slanciano verso l'alto pini e magnolie secolari e in cui sono coltivate pregiate varietà di rose, di ortensie e di camelie.
In mezzo alla flora rigogliosa si erge, nel punto più elevato del parco, una bella palazzina aristocratica in stile liberty (ex Villa Anna), appartenuta ai discendenti del ramo siciliano dei principi Caracciolo di Marano, oggi sede della Biblioteca Comunale "Francesco Guglielmino" e scenario di vari spettacoli culturali.
Adiacente a questo settore che possiamo definire il più antico, si trova quello più moderno, in cui è possibile ammirare nelle aiuole a prato inglese delle opere d'arte contemporanea in ferro battuto, un grande stagno con anatre e il capiente Anfiteatro Comunale "Falcone e Borsellino". Quest'ultima struttura è sede dell'annuale calendario di spettacoli "Etna in Scena" e può accogliere diverse centinaia di spettatori.