Catania, rinata dalle sue ceneri come l'Araba Fenice
Città barocca, patrimonio dell'Umanità, in eterno equilibrio con le forze della natura
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Ai piedi del vulcano attivo più alto d’Europa, l’Etna, sorge Catania, il comune non capoluogo di regione più popoloso d'Italia nonché una delle dieci maggiori città italiane.
Fondata nel 729 a.C. dai Calcidesi di Nasso (attuale Giardini-Naxos), la città vanta una storia millenaria caratterizzata da svariate dominazioni i cui resti ne arricchiscono il patrimonio artistico, architettonico e culturale. Sotto la dinastia Aragonese fu capitale del Regno di Sicilia.
Nel corso della sua storia è stata più volte interessata da eruzioni vulcaniche (la più imponente, in epoca storica, è quella del 1669) e da terremoti (i più catastrofici ricordati sono stati quelli del 1169 e del 1693).
Il barocco del suo centro storico è stato dichiarato dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità, assieme a quello di sette comuni del Val di Noto (Caltagirone, Militello in Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli), nel 2002.
Catania offre paesaggi eterogenei concentrati in un'area ristretta. Il suo territorio comprende anche una consistente parte della piana di Catania ('a Chiana), una tra le più estese aree coltivate della Sicilia, la cui zona più vicina al mare costituisce l'Oasi del Simeto, riserva naturale di circa 2.000 ettari, istituita nel 1984.
La città è attraversata da un fiume sotterraneo, l'Amenano. Esso si rende visibile alla Fontana dell'Amenano, fontana in marmo bianco chiamata dai catanesi Acqua a linzolu.
Nel corso dei secoli Catania ha subito molteplici mutazioni in seguito alle tante calamità naturali che l’hanno colpita, come le varie colate laviche. La Città, come una fenice, è sempre rinata dalle sue ceneri, sempre più bella.
Le tappe del nostro itinerario
Piazza Duomo
Un tour della città non può che cominciare dall'arteria viaria principale, Via Etnea, il salotto buono della città dove si trovano la maggior parte dei locali e dei monumenti. Chi volesse visitarla dovrebbe quindi iniziare proprio da qui, da Piazza Duomo, dedicata alla patrona della città Sant'Agata. Il Duomo custodisce infatti le sacre reliquie della Santa, quelle del cardinale Dusmet, che i catanesi venerano come fosse un santo anche se non è ancora salito agli onori degli altari e quelle del grande compositore Vincenzo Bellini.
Il Duomo fu fatto costruire nel 1091 dal conte Ruggero il Normanno, fu distrutto dal terremoto del 1693 e ripreso dall'architetto Giovanni Battista Vaccarini nel 1736. Al centro di Piazza Duomo è adagiata la Fontana dell'Elefante o 'Liotru', costituita da un elefante in pietra lavica di età romana cui i catanesi sono molto affezionati tanto da essere diventato il simbolo della città.
Sempre in Piazza Duomo c'è il Palazzo del Municipio del Vaccarini e di fronte Palazzo Chierici, opera dell'architetto Alozo di Benedetto dei primi del '700; sulla sinistra vi è la Porta Uzeda, costruita nel 1695 in onore del viceré spagnolo Paceco de Uzeda, come porta d'accesso alla città.
A fare da sfondo al caratteristico mercato del pesce, sulla destra, c'è la splendida Fontana dell'Amenano, opera dello scultore Tito Angelini, sotto la quale scorrono le acque del fiume Amenano (che scorrono sotto tutto il centro storico) chiamata dai Catanesi 'a fontana dell'acqua a linzolu'.
Piazza Università
Percorrendo Via Etnea ci si imbatte in Piazza Università, dove si trova il palazzo dell'antica Università di Catania e Palazzo San Giuliano, risalente al 1745. Proseguendo si può ammirare la Basilica della Colleggiata del 1768 che ospita affreschi dello Sciuti e quadri del Sozzi.
Ad una decina di metri dalla chiesa troviamo i famosi Quattro canti di Catania, in cui Via Etnea si incrocia a Via San Giuliano. Si tratta di quattro palazzi, costruiti nello stesso stile architettonico con gli angoli smussati che creano uno spiazzo ottagonale. Fu proprio da un balcone di uno di questi edifici, nell'estate del 1860, che Garibaldi, dopo aver liberato la Sicilia dai Borboni, pronunciò la famosa frase 'O Roma o morte!'.
Superati i quattro canti, sulla sinistra troviamo Palazzo Minoriti, sede della Provincia Regionale di Catania e della Prefettura e, a seguire, la Chiesa dei Minoriti opera di F. Battaglia.
Piazza Stesicoro
Proseguendo tra le meravigliose facciate barocche dei palazzi settecenteschi si giunge a Piazza Stesicoro che ospita il monumento dedicato a Vincenzo Bellini del 1882 alla cui base sono rappresentate le quattro opere più importanti dell'artista: la Norma, I Puritani, La Sonnambula, Il Pirata.
Di fronte vi è l'anfiteatro romano del II Secolo d.C., la cui arena di forma ellittica è seconda per grandezza solo al Colosseo di Roma. Alle spalle la Chiesa di San Biagio, costruita nel luogo del martirio di Sant'Agata.
Risalendo ancora per Via Etnea troviamo lo splendido palazzo barocco delle poste e li accanto Villa Bellini, soprannominato un tempo 'il giardino più bello d'Europa' che si estende per circa 8 ettari con fontane, alberi secolari e statue di uomini illustri catanesi come ad esempio Giovanni Verga. All'illustre scrittore verista la città ha dedicato una delle più belle e luminose piazze di Catania, dove lo scultore Carmelo Mendola nel 1975 ha riprodotto in una fontana il tragico naufragio della Provvidenza descritto nel romanzo 'I Malavoglia'.
Altra fontana che vale la pena di vedere si trova invece in Piazza Giovanni XXIII, vicino alla stazione ferroviaria che rappresenta il ratto di Proserpina dello scultore Giulio Moschetti, raffigurante la dea Proserpina che viene rapita da Plutone su un cocchio trainato da sirene e cavalli.
Castello Ursino
Assolutamente da non perdere è il Castello Ursino, che si erge in Piazza Federico II, e fatto costruire nel 1239 dal re normanno Federico di Svevia. Il castello ha pianta quadrata con quattro torrioni d'angolo e un baglio all'aperto all'interno. Ospita il Museo Civico Comunale che custodisce materiale archeologico di eccezionale interesse. Vi si conservano 8.043 pezzi tra reperti archeologici, epigrafi, monete, sculture, pitture, sarcofaghi fittili greci, romani, mosaici.
- "Il Castello Ursino di Catania" (Guidasicilia)
Via dei Crociferi
Imperdibile anche una passeggiata nella splendida Via dei Crociferi fiancheggiata da sontuose chiese barocche e da palazzi settecenteschi. Qui da ammirare l'arco di San Benedetto (costruito in una sola notte abusivamente per congiungere la badia grande del Monastero delle benedettine con la badia piccola), la Chiesa di San Benedetto, la Chiesa di San Francesco Borgia, l'ex Collegio dei Gesuiti che ospita l'Istituto d'Arte e la Chiesa di San Giuliano.
Una delle meraviglie del barocco catanese è senza ombra di dubbio Palazzo Biscari, con le sue stanze splendidamente affrescate che vengono ancora utilizzati per feste e matrimoni di gran lusso. Particolare il salone delle feste di stile rococò dalla complessa decorazione fatta di specchi, stucchi e affreschi dipinti da Matteo Desiderato e Sebastiano Lo Monaco. Sul tetto è ricavato un cupolino centrale, usato per sistemate l'orchestra, e coperto da un affresco raffigurante la gloria della famiglia Paternò Castello di Biscari.
- Il Monastero di San Benedetto a Catania (Guidasicilia)