Conosci la Città dei Quartieri? Così viene chiamata Piazza Armerina
Nel cuore della Sicilia, la città medievale, rinascimentale e barocca, famosa per i suoi mosaici romani
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Tra le colline verdeggianti dei Monti Erei, a circa 700 metri s.l.m., sorge Piazza Armerina, splendida città barocca conosciuta in tutto il mondo per i magnifici mosaici della Villa Romana del Casale.
Piazza Armerina ha un'enorme estensione territoriale tanto da essere al 37° posto tra i 100 comuni più vasti d'Italia, con una superficie di 302 km². In una splendida cornice naturale di rigogliosi boschi di eucaliptus e conifere, la città è un autentico scrigno a cielo aperto che custodisce un patrimonio artistico e architettonico di inestimabile valore.
Passeggiando per le vie del centro storico, dominato dalla suggestiva mole del Duomo, in un groviglio di viuzze di impianto medioevale sorgono eleganti palazzi, rinascimentali e barocchi, chiese e conventi che si nascondono dietro ogni angolo come per esempio l'elegante Palazzo Trigona o l'imponente Castello Aragonese 'Spinelli'.
Il Duomo, imponente e maestoso domina con la sua mole l'intero paese tanto da essere visibile anche a distanza.
Altra caratteristica della città sono i quattro quartieri medievali, anch’essi ricchi di storia, che si contendono ogni anno il Vessillo della patrona, Maria SS delle Vittorie, nel palio dei Normanni durante il ferragosto armerino.
Le tappe del nostro itinerario
Quartiere Castellina
Ubicato dietro l'ex Convento dei Benedettini, è così chiamato perchè un tempo si estendeva ai piedi del castello medioevale che sorgeva al posto del Convento. Il quartiere ospita la Chiesa di Santa Veneranda del 1180 e nella parte più bassa è delimitato dall’antica Torre Castellina (1337) e da un tratto di muro di cinta, caratterizzato da un’ampia breccia che funge da porta d’ingresso al quartiere.
Quartiere Monte
Via Monte, l'antica 'strata mastra' ,ospita numerosi edifici come il palazzo Trigona, il Monastero della Trinità, abitazione del barone M. Trigona, dall’elegante portale gotico-catalano e il palazzo dei marchesi di Roccabianca. Il quartiere ha un impianto urbanistico normanno, con la disposizione delle strade a lisca di pesce che partono dalla strada principale.
La via Monte, che sbocca su Piazza Duomo, inoltre ospita la secentesca Chiesa degli Angeli Custodi, riccamente affrescata, e la Chiesa di Santa Maria della Catena (XII sec.). Dalla via Crocifisso si giunge alla Chiesa del Crocifisso e la Chiesa di San Martino di Tours, prima chiesa fondata dai Normanni nella nuova città di Platia, la cui costruzione iniziò nel 1163.
Quartiere Casalotto
È ubicato in una collina ad oriente del vecchio nucleo della città e si presume si sia popolato prima del 1397, anno in cui fu assegnato al barone di Mazzarino e conte di Garsiliato, Niccolò Branciforti.
Il borgo del Casalotto era considerato parte integrante della Contea di Mazzarino ma nel 1598, fu ceduto alla città di Piazza in cambio dell'uso dell’acqua del fiume Gela e divenne un suo quartiere. Nel 1625, un anno dopo la peste che flagellò la Sicilia, nel borgo Casalotto sorse la Chiesa di S. Filippo d'Agira.
L’11 maggio 1860 avveniva in Sicilia lo sbarco garibaldino e pure a Piazza si formò un Comitato rivoluzionario in funzione anti-borbonica che, si riunì nel piano antistante la Chiesa di S. Filippo al Casalotto e, all’urlo di "Abbasso i Borboni", issò il tricolore.
Quartiere Canali
Occupa la zona sud-occidentale della città di Piazza Armerina ed è così denominato per la presenza di una fonte monumentale in pietra arenaria dalle cui quattro cannelle, sgorga perennemente una limpida acqua sorgiva. Essa va ad alimentare un antico lavatoio pubblico, ormai in disuso, per poi gettarsi nel torrente Riana, affluente del fiume Gela.
Il Quartiere dei Canali, sorto intorno al 1398, era abitato quasi esclusivamente da Ebrei che avevano lì la loro sinagoga, proprio dove ora sorge la Chiesa di Santa Lucia. Attualmente il Quartiere dei Canali coincide, dal punto di vista religioso, con la parrocchia cattolica di Santa Maria d’Itria.
Vi sono ubicate inoltre la Chiesa di Santa Barbara e di Santa Maria delle Grazie con l’annesso Convento dei Cappuccini. Alla sommità del versante orientale rimangono le rovine della Chiesa di Sant'Ippolito (detta un tempo di S. Maria del terremoto).