Da Valderice a Custonaci
Antiche ville, bagli rurali, chiese e torri immersi in una natura incantata
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Immersa nel verde delle colline dell'agro ericino, tra un crinale alle falde orientali del Monte Erice e il mare della frazione di Bonagia, sorge Valderice, apprezzata zona turistica, adagiata in una posizione tra le più pittoresche della provincia di Trapani.
Il paesaggio sotto il profilo naturalistico è abbastanza variegato e suggestivo sovrastato, ad ovest, dal Monte San Giuliano, sul quale è adagiata Erice che, dall'alto, domina la frazione di Bonagia, la campagna che si estende per chilometri su lussureggianti colline coltivate a mandorli, ulivi e vigne e le spiagge e le scogliere che si specchiano in acque cristalline.
Un posto incantato insomma che è diventato, negli ultimi anni, uno dei luoghi più ambiti di villeggiatura, soprattutto nel periodo estivo, perché comprende tre stazioni balneari importanti: Bonagia, Lido Valderice e la spiaggia di Rio Forgia.
Le tappe del nostro itinerario
Valderice
Foto di Michiel1972 - Opera propria, CC BY-SA 3.0
Valderice è un comune nato solo di recente, nel 1955, dalla divisione del comune di Monte San Giuliano in quelli di Erice, Valderice, Custonaci e Buseto Palizzolo. In realtà, reperti archeologici risalenti addirittura al neolitico e ad epoca romana, rinvenuti in zona, testimoniano presenze antichissime e insediamenti stratificati che hanno modificato ed arricchito, a poco a poco, il territorio.
Foto di Anto918 - Opera propria, CC BY-SA 3.0
Valderice è un centro agricolo noto per la produzione di grano, olio, vino e miele oltre che per l'attività estrattiva del settore marmifero. Tra l'800 e il '900 il paese, allora chiamato San Marco e Paparella, vide una fase di sviluppo e la costruzione di numerose e sontuose ville che contribuiscono, ancora oggi, ad arricchire il paesaggio già costellato di chiese e chiesette, bagli, casali, torri e ruderi. Villa Elena, Villa Pilati, Villa Adragna, Villa Battiata, Villa Ancona,Villa Manzo e tante altre non erano altro che le residenze della ricca nobiltà e dei latifondisti mentre i bagli erano strutture rurali, circondate da parchi o giardini, dove vivevano i contadini. Anche in inverno tuttavia, il luogo merita di essere visitato perché custodisce tutta una serie di monumenti e opere d'arte assolutamente da vedere.
Rocca Giglio
Sulla SS 187, al bivio per Erice, scendendo verso la frazione di San Marco, troviamo la splendida chiesa di Maria SS. della Purità (1866), a navata unica, è decorata con stucchi di gusto classico a campiture colorate, che custodisce, sull’altare maggiore, la statua lignea della Madonna della Purità.
Lasciata la chiesa e girando a sinistra, gli appassionati di archeologia possono raggiungere località Rocca Giglio, un suggestivo costone roccioso dove la palma nana e la macchia mediterranea la fanno da padrone. Qui, si apre un panorama immenso e mozzafiato soprattutto al tramonto quando il cielo si tinge di mille colori. Recenti ricerche in alcune grotte, presenti in loco, hanno portato alla luce reperti databili al paleolitico superiore, strumenti litici, fossili animali oltre che ripari con iscrizioni presumibilmente fenicio-puniche, mentre nelle vicinanze, alcuni antri conservano iscrizioni del periodo punico.
Molino Excelsior
Foto www.trapaninostra.it
Risalendo verso Valderice, sulla strada che collega la contrada di San Marco alla città di Erice, si incontra il Molino Excelsior, opificio destinato alla macinazione del grano, fondato, nel 1904, dall'imprenditore Vincenzo Gervasi, su un precedente sito rurale. Si tratta di un interessante esempio di archeologia industriale, la cui struttura architettonica risale ai primi del ‘900 ed è di gusto liberty.
Restituito alla collettività, dopo un lungo intervento di restauro, l’edificio oggi ospita un piccolo 'Museo del grano e della civiltà contadina', con macchinari e antichi attrezzi da lavoro per la macina del grano ed il 'Centro di cultura gastronomica', un punto di riferimento per la valorizzazione della tradizione gastronomica locale. Il Centro realizza attività di ricerca, studio, promozione e divulgazione della cultura enogastronomica non solo dell’agro ericino e della Sicilia, ma anche dell'area mediterranea.
Teatro Nino Croce
Lasciata la frazione di San Marco, immettendosi sulla via Vespri, si prosegue verso la via San Barnaba per ammirare lo splendido paesaggio che offre la pineta comunale, autentico polmone verde della città. Adiacente alla pineta, in una cava di calcarenite, è stato ricavato il moderno Teatro Nino Croce, ex San Barnaba. Nel punto più basso di essa è sistemato il palcoscenico, un piano a forma semicircolare; la cava, formata da gradoni concentrici, può contenere 1000 posti a sedere. Nella stagione estiva vi si svolgono una lunga serie di eventi di teatro, danza, musica e cinema.
Ritornando sulla via Vespri si prosegue verso il centro, dominato dalla Villa Betania (1856) e dalla Chiesa di Cristo Re (1950) che si affaccia sull'omonima e moderna piazza, dalla quale è possibile ammirare, in tutto il suo splendore, il mar Tirreno. Salendo sulla destra si raggiunge l’amena collina di Ragosia, a 220 metri sul livello del mare, che è da sempre zona di villeggiatura e da cui si può ammirare tutta la cittadina di Valderice e la baia di Bonagia.
Santuario della Misericordia
Scendendo dalla via Misericordia si raggiunge il Santuario di Maria SS. della Misericordia (1769), dove è custodita l’immagine miracolosa della Vergine. Il Santuario fu realizzato tra la metà de 1600 e quella del 1700 nel luogo in cui sorgeva l’antica cappella, un pò fuori dall’abitato.
La facciata è molto semplice e lineare. Unico elemento decorativo un timpano spezzato posto sopra l’unico ingresso e una piccola apertura che si apre poco sopra. L’interno, a una pianta rettangolare, si conclude con un’abside rettilinea ed è coperta da una volta a botte decorata con dipinti e stucchi settecenteschi.
L’altare maggiore ospita la pregevole tela della Madonna della Misericordia, dipinta da Andrea Carrera, nel 1600, che raffigura la Madonna nell’atto di chiedere a Dio misericordia per l’umanità. Gli altari laterali sono decorati con affreschi di Domenico La Bruna. In questa chiesa si può ammirare l’opera dei migliori architetti, pittori e scultori trapanesi, quali: Biagio Amico, Domenico La Bruna, Andrea Carreca, Pietro La Grassa. Da non perdere inoltre, la Chiesa dell’apostolo Sant’Andrea, risalente al 1164, costruita per volere di Guglielmo il Buono.
In anni recenti, al suo interno, è stata rinvenuta una lapide con caratteri greci, risalente al III secolo d.C. La chiesa è composta da un’unica navata con, all’entrata, un bellissimo mosaico in vetro raffigurante l’immagine di Sant’Andrea.
Custonaci
Foto www.itineraridelgustotrapani.it
Proseguendo lungo la strada che da Valderice scende verso Custonaci e, che un tempo era l’unico collegamento tra i due centri, si incontra "l'Arco del Cavaliere", ciò che rimane di una cappella che accoglieva il quadro della Madonna di Custonaci durante i trasporti ad Erice e viceversa. Proseguendo per questa strada, che offre uno scorcio di campagna selvaggia, si giunge a Custonaci, ricco bacino marmifero arroccato su una collina a 300 metri sul livello del mare, 'La Riviera dei Marmi', fonte principale dell'economia del luogo.
Al centro del paese, il Santuario della Madonna di Custonaci con il suo artistico basolato, mentre scendendo verso la baia di Cornino si trova la Grotta Mangiapane, antico insediamento preistorico poi trasformato in borgo dove, nel periodo natalizio, viene realizzato un Presepe Vivente, mentre in altri periodi dell’anno ospita un museo di mestieri antichi.
Foto di Mboesch - Opera propria, CC BY-SA 3.0
Monte Cofano
A meno di un chilometro, il mare con le calette naturali di Cornino, cui fa da sfondo il Monte Cofano, un promontorio montuoso di natura calcarea, dalla caratteristica forma triangolare a picco sul mare, che raggiunge i 659 m di altezza. Il monte si trova sulla costa della provincia di Trapani, all'estremità orientale del golfo di Bonagia, lungo la costa che da Trapani porta a San Vito Lo Capo.
In quest'area si sviluppa anche la Riserva Naturale Orientata Monte Cofano, 537,5 ettari che custodiscono ben 325 specie di flora, molte delle quali endemiche o rare come la palma nana, rari falconiformi nidificanti, molte specie di uccelli marini. Lasciata Cornino, in direzione Trapani si prosegue verso Lido Valderice e Bonagia.
Tonnara di Bonagia
Foto di Michal Osmenda from Brussels, Belgium - Tonnara di Bonagia, Sicily, Italy, CC BY-SA 2.0
La rigogliosa Piana di Bonagia offre una visione suggestiva di tutto l’omonimo golfo con mare e montagne che si fondono in uno solendido paesaggio dominato da Monte San Giuliano e da Monte Cofano. Da visitare l'antica torre della Tonnara di Bonagia, che si affaccia su di un minuscolo porticciolo che anticamente aveva la funzione di riparo per le barche da pesca.
La tonnara ha la fisionomia di un baglio con grande corte centrale, all’interno del quale si trovavano varie costruzioni come una chiesetta, magazzini, stalle, cucina, forno e mulino. Al centro del baglio svettava un’alta ciminiera, per la cottura e il successivo inscatolamento del tonno.
Inglobata negli edifici della tonnara è la torre di avvistamento, una tra le più belle della Sicilia, che oggi ospita, al suo interno, il 'Museo della Tonnara', dove sono conservati, assieme a reperti archeologici rinvenuti in mare e strumenti di lavoro. All’esterno della tonnara si possono ammirare le numerose ancore e imbarcazioni utilizzate per la pesca del tonno.