Floresta, il comune più alto di Sicilia
Immersa in una lussureggiante vegetazione è il luogo ideale per rilassarsi in tutte le stagioni
Foto di Lorenzo Cassarà
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Floresta sorge sui Nebrodi orientali a più di 100 km da Messina, tra le valli dell'Alcantara e del Naso, ad un altezza di 1275 metri sul livello del mare. La bella cittadina è infatti, il comune più alto della Sicilia.
Per la sua particolare posizione, distesa su un altopiano dal quale guarda l'Etna, e per il paesaggio dalla lussureggiante vegetazione, è un luogo di soggiorno per centinaia di turisti in tutte le stagioni.
Floresta fu fondata nel '600 da alcuni esuli scampati agli Spagnoli attorno alla Chiesa di Sant'Anna e conserva oggi, negli edifici, le medesime forme architettoniche di un tempo. Il paesino infatti, presenta una struttura tipica del periodo feudale con belle case in pietra ed antichi palazzi che furono delle famiglie più in vista.
Da non perdere inoltre una serie di escursioni nei dintorni del paese che faranno conoscere le bellezze naturali e paesaggistiche di Floresta.
Le tappe del nostro itinerario
Floresta
Chi decide di visitare Floresta deve iniziare senza ombra di dubbio dalla Chiesa Madre del XVIII sec., la Chiesa di Sant'Antonio, il Palazzo Lando, il Palazzo Crimi, il Palazzo Municipale, il Palazzo Baronale.
Di notevole valore artistico sono anche i portali e gli stemmi in pietra antica, ornata da rappresentazioni floreali e animali, che dominano sui prospetti degli edifici. Caratteristici i balconi, protetti da elementi in ferro battuto e sostenuti da mensole scolpite elegantemente.
Pizzo Inferno
Si tratta di un escursione breve ma suggestiva soprattutto in inverno quando la neve imbianca il paesaggio. Quest'ultimo infatti, varia in relazione alla stagione costituendo un'attrattiva per gli amanti della pace e dei boschi che, per almeno mezza giornata, possono dimenticare il frastuono della città. Il posto si raggiunge uscendo dalla SS 116 in direzione Randazzo e proseguendo in auto per altri 4 km si arriva a Portella dello Zoppo. Qui è possibile lasciare le auto in un piazzale ed imboccare la carrareccia che conduce a Porta dell'Inferno. La stradina si inoltra tra ginestre e faggi fino ad un lungo tratto forestato a pini sino ad arrivare a Piano della Serra, a circa un km dalla partenza.
Proseguendo ci si imbatte in una biforcazione. Bisogna stare attenti a non imboccare la strada a sinistra che conduce a Contrada Cerasa. Proseguendo invece sulla destra la strada si inoltra nella pineta tra le felci. Verso ovest, di tanto in tanto è visibile Pizzo Inferno (il più alto); la vetta a sinistra è invece Monte Barbalonga. A meno di un km si presenta una seconda biforcazione.
ph. camminoin.it
Continuando ancora a sinistra si arriva ad un laghetto stagionale di piccole dimensioni, detto 'Gurna Sicca'. Superata una radura di felci, prima di rientrare nel folto bosco, è consigliabile fermarsi per godersi il panorama. Sulla destra infatti, si apre un magnifico scenario con l'abitato di Floresta che sembra incastonato tra Monte Baratta, Monte Timpa e le due Rocche del Gatto mentre in alto oltre Floresta si erge maestoso Monte dell'Orso (1430 m. s.l.m.).
Procedendo si entra in un bosco di castagni con qualche ontano (o faggio) qua e la. Proseguendo per circa 200 metri si incontra un piccolo viottolo a sinistra che attraverso un bosco di castagni, querce, pini e macchie di rosa canina porta ad un querceto.
Poco più avanti, il viottolo si biforca ancora una volta. Proseguendo a sinistra, prima di raggiungere la cima, una recinzione delimita il territorio di Floresta da quello di Randazzo. Seguendo la recinzione si arriva alla cima finalmente dove è possibile godersi il panorama da una magnifica terrazza con ampia vista sui Nebrodi, su Randazzo e sull'Etna.
Contrada Giuffrè
A 8 km da Floresta, Contrada Giuffrè è nota per i suoi boschi bellissimi popolati da grandi aceri, querce secolari e un ricco sottobosco. Per raggiungerla bisogna imboccare, partendo da Floresta, la via del Passo in direzione delle stalle sociali alle quali si arriva in pochi minuti.
Qui è possibile lasciare l'auto e imboccare lo sterrato sulla destra. Proseguendo per il viottolo si giunge ad una biforcazione. Svoltando a destra, a circa 2 km dalla partenza, si nota una grande macchia di alberi detta 'Macchia Catana' e una deviazione a sinistra.
Andando sempre dritto dopo pochi minuti si arriva al Vallone Fichera che durante la bella stagione è sempre asciutto. In inverno invece, un torrente lo attraversa scendendo sino a valle. Sul greto del fiume si trovano diverse grosse pietre che rendono la traversata più semplice evitando di bagnarsi.
Proseguendo per circa un km si arriva a Portella Grassetta e 200 metri più avanti un grande abbeveratoio. Quindici minuti di scarpinata e si arriva al Passo dell'Acero; il sentiero costeggia in parte il Flascio fino al Passo Tre Nasche. Continuando lungo il sentiero fra querce secolari si arriva ad un grande acero posto proprio lungo il sentiero.
La passeggiata termina qui, a 7 km dall'inizio del percorso. Il sentiero però prosegue verso la Cima Forestale Zarbata (4 km circa) scendendo fino alla Case del Fascio e alla SS dell'Etna e delle Madonie n 120.