Invito all'avventura nelle grotte di Monte Conca
Attraverso gli strati argillosi l'acqua finisce negli Inghiottitoi per poi riaffiorare dalle Risorgenze
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L'itinerario che vi proponiamo è adatto agli amanti del trekking, delle passeggiate all'aria aperta e della speleologia. Nel 1995, nel territorio di Monte Conca, a Campofranco (CL), è stata istituita, dalla Regione Siciliana, una riserva naturale che si estende per 245 ettari nella splendida cornice di un paesaggio di eccezionale bellezza e valenza naturalistica.
La Riserva è stata affidata alla gestione dell'associazione ambientalista Club Alpino Italiano che si occupa della sua sorveglianza, fruizione, valorizzazione e conservazione. Se desiderate visitarla potete rivolgervi direttamente all'Ente gestore.
Nel frattempo noi vi anticipiamo l'itinerario in maniera tale che possiate iniziare ad assaporarlo...
Le tappe del nostro itinerario
Fiume Gallo dOro
L’intera area è attraversata dal fiume Gallo d’Oro che scorrendo per tre km confluisce a valle nel fiume Platani ed è caratterizzata anche dalla presenza di numerose grotte (Inghiottitoi e Risorgenze) che si ramificano nel sottosuolo in cunicoli. Il territorio è caratterizzato, dal punto di vista geologico, dalla presenza di un tipo particolare di rocce: le evaporati ( gessi solubili in acqua che hanno avuto origine circa 6 milioni di anni fa).
E’ frequente assistere quindi, a fenomeni carsici sia in superfice che nel sottosuolo con la presenza di piccoli solchi chiamati scanalature e più grandi depressioni della superfice come le doline, conche circolari chiuse, e le valli cieche. Attraversando questi strati argillosi l’acqua finisce nei numerosi Inghiottitoi che costellano il territorio, per poi riaffiorare attraverso le Risorgenze. Alcuni di essi si prestano ad essere percorsi dagli speleologi. Due di queste grotte, sono ancora oggi attraversate da un torrente sotterraneo, e rivestono un eccezionale interesse scientifico.
Inghiottitoio di Monte Conca
L’Inghiottitoio raccoglie le acque in un area vasta circa 2,5 kmq ed il suo ingresso si trova alla base del versante meridionale del Monte Conca. A circa 100 metri dall'ingresso, il pavimento della galleria sprofonda verticalmente formando il primo pozzo della grotta, profondo 9 metri cui seguono, intervallati da brevi tratti di gallerie, altri tre pozzi, profondi rispettivamente 12, 31 e 26 metri al cui fondo ci sono piccoli laghetti. Alla base dell'ultimo pozzo parte un'ampia galleria, lunga circa 400 metri. La parte terminale (sifone), non è praticabile e convoglia l’acqua, dopo un ignoto percorso, nella grotta denominata Risorgenza il cui ingresso è ubicato lungo le sponde del Gallo d'Oro, alla base dei versante settentrionale dei Monte Conca.
L’Inghiottitoio ha una profondità di 108 metri. La Risorgenza si sviluppa invece, su due livelli: quello superiore che non è più percorso dalle acque e quello inferiore totalmente invaso dalle acque. Dopo 252 metri di percorso si incontrano nuovamente le acque provenienti dall'Inghiottitoio. Tutte le aree umide della riserva rivestono un notevole interesse naturalistico e tra queste in particolare quella alimentata dalla sorgente Fontana di Rose, dove possiamo trovare esemplari di pioppo nero e di salice. Dove c’è ristagno di acqua, si incontra invece, la cannuccia di palude mentre nei valloni umidi ha trovato il suo habitat, la canna del Reno.
Risorgenza di Monte Conca
ph. Terre del Nisseno - YouTube
Davanti alla Risorgenza si estende poi, un lussureggiante boschetto di olmi mentre le sponde del fiume Gallo d'Oro sono ricoperte da varie specie di tamerici. Infine, le zone della riserva non antropizzate o non coltivate da lungo tempo presentano un tipo di vegetazione arbustiva denominata gariga caratterizzata da specie come il timo, l'euforbia e l'ampelodesma. In Primavera è possibile osservare la fioritura di numerose specie di orchidee. In questi ambienti così ricchi di vegetazione anche le specie faunistiche si trovano a loro agio grazie anche all'imposizione del divieto di caccia che tiene lontani cacciatori e bracconieri. Un vero paradiso, quindi, per mammiferi quali la volpe, il riccio, l'istrice, la lepre, il coniglio e il gatto selvatico. Tra i volatili abbiamo i passeriformi, ed alcune specie di rapaci diurni come il gheppio, il falco pellegrino e la poiana. Vi sono inoltre numerose specie di insetti come farfalle e coleotteri. Le acque salmastre del fiume sono abitate da anguille e gamberetti nonché da anfibi come rane e tartarughe.
Ponte Romano
La Riserva inoltre, custodisce reperti archeologici di notevole interesse. Villaggi a capanne, tombe a tholos, sono testimonianza di un antico insediamento umano risalente al neolitico. In epoca bizantina, sul Monte Conca venne costruito un castello e alcune porzioni di cinta muraria distrutto poi, durante l'invasione araba. Nel 1200 la Riserva possedeva un notevole sistema viario le cui tracce oggi sono leggibili nelle imponenti rovine di un Ponte Romano sul fiume Gallo d'Oro e in alcuni tratti di strada lastricata.
Ad epoche più recenti risalgono le miniere di zolfo, le opere di presa e conduzione delle acque dolci che scaturiscono dalla Risorgenza o dalla sorgente Fontana di Rose, le cave di calcare in sotterraneo.
Il nostro avventuroso percorso finisce qui, dunque attrezzatevi di zaini, corde e tutto ciò che può servire ad uno speleologo provetto e prenotate subito un’escursione nella Riserva.