La Riserva Naturale Orientata Rossomanno Grottascura Bellia
Altipiani sabbiosi ricoperti di conifere in uno dei più grandi polmoni verdi della Sicilia
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Nel multiforme paesaggio dei Monti Erei sorge la Riserva Rossomanno Grottascura Bellia, uno dei grandi polmoni verdi della provincia di Enna e dell'intera Sicilia. Costituita da altipiani sabbiosi e permeabili, interamente ammantati di conifere, la riserva è incastonata tra il Lago di Pergusa, il Monte Rossomanno, le aree archeologiche di Cozzo Matrice e la Montagna di Marzo.
Il territorio, con cime poste a circa 800 metri sul livello del mare e attraversate da profondi solchi torrentizi tributari del Simeto e del Salso Imera, si stende su una superficie di circa 2011,45 ettari in territorio di Aidone, Valguarnera e Piazza Armerina. La zona è facilmente percorribile sia a piedi che in mountain bike e sono molte le stradelle aperte al passaggio dei motorizzati.
Foto www.xtremeasd.com
Istituita nel 2000 con la finalità di conservare e tutelare un antico rimboschimento di conifere, la riserva è caratterizzata da estesi pianori alternati a tratti di pendio interamente ricoperti da sabbia formatasi nel periodo pliocenico. La presenza umana nella riserva è antichissima e risale ad epoca preistorica, preciamente all'Età del rame (VIII - VII sec. a.C.), tanto che l'area non è altro che una sorta di parco archeologico immerso in un vasto bosco. Nel 1394 però il paese di Rossomanno fu raso al suolo dalle truppe regie per punire il signore locale, Scaloro degli Uberti, dichiarato reo di 'fellonia' insieme ai Chiaromonte e la popolazione fu interamente deportata ad Enna.
Le tappe del nostro itinerario
R.N.O. Rossomano-Grottascura Bellia
La gran parte dell'area è caratterizzata da un fitto rimboschimento a conifere, eucalipti e i resti di un antico querceto. Tra le conifere ricordiamo il pino domestico presente dal Monte Serra Casazze (893 metri s.l.m.) al Monte Rossomanno (883 metri s.l.m.) fino a Cozzo Bannata (866 metri s.l.m.), il pino d'Aleppo e il cipresso ma è possibile ammirare anche splendidi esemplari di castagno, nocciolo, alloro, noce, bagolaro, eucalipto e di robinia.
Nel sottobosco hanno trovato il loro habitat ideale macchie di rovi misti ad arbusti di rosa selvatica, liane di Salsapariglia, il pungitopo, il timo arbustivo, il cisto rosso, il biancospino e il prugnolo. Altre specie presenti sono l'arganetta azzurra, la cui radice essiccata fornisce una sostanza colorante rossa detta 'alcannina', il geranio sanguigno, il sambuco comune, il pero selvatico, l'asparago, l'euforbia cespugliosa, la malva selvatica, la salvia minore, l'ombelico di Venere, la bellavedova, la scilla marittima, l'asfodelo mediterraneo e numerose specie di orchidee. Le formazioni naturali boschive sono costituite da modesti querceti con elementi sparsi di quercia virgiliana, accompagnata da qualche esemplare di quercia cerro.
Numerosi gli animali che si aggirano nella riserva tra cui il cinghiale, il daino, l'istrice, il riccio, il coniglio selvatico, la volpe, la donnola e il toporagno di Sicilia e tra i rettili la lucertola campestre, il ramarro occidentale, il biacco, il rospo smeraldino. Per ciò che riguarda gli uccelli sono state censite almeno 42 specie tra cui la poiana, il gheppio, il pellegrino, la quaglia, il cuculo, il gruccione, il torcicollo, il picchio rosso maggiore, la cappellaccia, la tottavilla, il codirosso spazzacamino, il saltimpalo, il rampichino, il fringuello, la passera sarda, il verzellino, il fanello, il cardellino e lo zigolo nero. La Riserva inoltre, ospita la sede del Centro di Recupero per la Fauna Selvatica, gestito dalla LIPU di Enna, che offre ricovero e cure ad animali selvatici e in particolar modo ai volatili, frequentemente vittime di cacciatori e bracconieri. Il Centro funziona anche come laboratorio di educazione ambientale dotato di un'aula e di voliere didattiche e di riabilitazione non visitabili.
Area archeologica di Serra Casazze
Arrivando a Rossomanno dal bivio di Furna si incontra inizialmente la necropoli di Rocca Crovacchio, con testimonianza di antichi riti inceneritori, tombe circolari risalenti al VII-IV secolo a.C. L'abitato di età arcaica invece, si estendeva soprattutto sulla collina contigua detta 'Serra Casazze' anche se sui cinque colli limitrofi sono sparse tracce di abitazioni di età ellenistico-medievale. La zona ospita inoltre magazzini, una chiesetta tardo bizantina e infine un convento di monaci benedettini eretto sui resti del paese distrutto e utilizzato come eremo fino a pochi decenni fa. Dalla cima del colle si può controllare gran parte della Sicilia centrale, dall'Etna alle Madonie.
Parco della Ronza
L'area comprende anche il Parco della Ronza (a soli 8 Km da Piazza Armerina), una vasta area boschiva che ospita eucalipti maestosi, conifere e latifoglie, dove in perfetta armonia fra di loro si sviluppano specie vegetali e animali, sotto il controllo del corpo forestale regionale. Nel Parco della Ronza si trova inoltre, una delle maggiori aree attrezzate della Sicilia, con panche, tavolini, fontane voliere, dove è possibile fare divertenti pick nick all'aria aperta e aree recintate dove si possono ammirare da vicino daini, istrici, capre, cinghiali ecc.
Nelle vicinanze del Parco si può ammirare il gruppo dei 'Pupi ballerini' o 'Pietre incantate', alte fino a tre metri e costituite da arenaria di colore grigiastro. Le pietre si sono formate per il percolamento di acque fortemente calcaree tra la sabbia e sono disposte a guisa di 'menhir', tanto da aver fatto pensare, più volte, ad un allineamento dolmenico di origine preistorica. La fantasia popolare si è poi sbizzarrita attribuendone la formazione a sortilegi di antiche divinità o di qualche folletto dei boschi capace di pietrificare alcuni uomini impegnati in una danza sabbatica.