Piccola, tranquilla Baucina
Nella provincia montana del Palermitano tra folklore e genuinità antica
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A 35 Km da Palermo, in una suggestiva zona collinare posta a circa 600 metri s.l.m. e coltivata a ulivi, viti e mandorle, sorge Baucina, paesino che, per l'amenità del clima e dei luoghi ricchi di vegetazione, è il posto ideale per rilassarsi un pò lontano dai rumori e dai ritmi frenetici della città. Il suo territorio offre degli spettacolari panorami che si aprono sulla campagna, su Monte Cane e su Pizzo Trigna che con i suoi 1.256 metri domina il paese.
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Eppure proprio qui, in epoca preistorica, c'erano le acque del mare e una vasta scogliera corallina, come testimonia la presenza di roccia ricca di sedimenti fossili di gasteropodi, coralli e alghe che prende il nome di 'Formazione Baucina'. Proprio per la sua posizione la zona venne abitata sin dall'epoca preistorica (in zona Montalbano).
Al IV secolo a.C. invece, risalgono le tracce di un centro ellenizzato sul versante sud-orientale del Monte Falcone, formatosi in seguito alla penetrazione delle colonie greche nell'entroterra. La cittadella si trovava in un punto strategico dal punto di vista commerciale, lungo la via che collegava le colonie sulla costa con Akragas (Agrigento).
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Ancora oggi gli appassionati di archeologia possono raggiungere l'area archeologica di Monte Falcone, dove negli anni scorsi una campagna di scavi ha portato alla luce un'intera necropoli con numerose tombe del VI e V secolo a.C. Un vero e proprio tesoro costituito da ceramiche, suppellettili e anche da resti umani ha rivisto la luce dopo ben 2500 anni.
Le origini dell'attuale centro abitato risalgono invece al 1624 quando Don Mariano Migliaccio Conti, Marchese di Montemaggiore, ottenne da Re Filippo IV la 'Licentia Populandi'. Successivamente il feudo fu trasformato in principato e Don Migliaccio ottenne per se e i suoi eredi il titolo di principe.
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L'attuale centro abitato è circondato da una rigogliosa vegetazione: la zona alto collinare è ricca di boschi naturali di querce e castagni, sotto i quali si è sviluppato un sottobosco costituito da arbusti come il biancospino, il pungitopo mentre, in primavera, a farla da padrone sono le orchidee e le gialle ginestre che danno una nota di colore e di allegria al paesaggio agreste.
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Scendendo di quota troviamo invece, distese di ulivi e vigne e la macchia mediterranea è interrotta qua e là da qualche antico casolare. In questi luoghi la fauna selvatica vive indisturbata e girando per i sentieri di campagna non è difficile imbattersi in qualche coniglio, lepre, volpe o istrice. Lungo la vallata che introduce all'agglomerato urbano si sviluppa un'economia prevalentemente agricola e zootecnica e spesso si vedono greggi e mandrie allo stato brado che pascolano sui campi.
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Il visitatore inoltre, può approfittare per gustare gli squisiti prodotti locali che è possibile acquistare in diverse aziende locali a conduzione familiare, come per esempio gli squisiti formaggi (il caciocavallo, il primosale, la tuma), la ricotta fresca, l'olio nuovo prodotto dalla varietà biancolilla, i salami e tante altre specialità, oppure fermarsi a pranzare o cenare in uno dei ristoranti tipici della zona.
Le tappe del nostro itinerario
Chiesa del Calvario
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Chi volesse visitare il paese potrebbe iniziare da Piazza Garibaldi, ai piedi dell'abitato, nel popolare quartiere del 'Fondaco'. Qui, in un intrico di strette viuzze costeggiate dalle caratteristiche casine con le tegole in cotto e le mura in pietra locale, sembra di andare indietro nel tempo di alcuni decenni.
Sulla sommità di una collinetta limitrofa si trova la Chiesa del Calvario alla quale si accede mediante un viale ciottolato, alberato da cipressi e costeggiato dalle dodici edicole votive della 'Via Crucis'. Da notare sulle colonne d'ingresso alcune formelle bronzee a bassorilievo dello scultore baucinese Filippo Scimeca, raffiguranti scene della passione di Cristo.
Parco delle Rimembranze
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Dalla via Galilei ci si immette direttamente in via Roma per raggiungere, svoltando a sinistra, la villetta comunale 'Giuseppe Mazzini', che ospita il 'Parco delle Rimembranze', realizzato negli anni '20 per ricordare i caduti baucinesi della I Guerra Mondiale. All'interno della villa, insieme ad una serie di cimeli bellici, è collocato il gruppo bronzeo dei 'Caduti in guerra', realizzato nel 1925 dallo scultore V. Piraino.
Chiesa di Maria SS. del Lume
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Risalendo lungo la via Roma, l'ampia mole e le piccole finestre a grate contraddistinguono l'edificio del Collegio di Maria, fatto edificare da Don Francesco Camerata da Ciminna tra il 1728 e il 1737. Annessa ai locali del collegio di Maria c'è la Chiesa di Maria SS. del Lume, la cui facciata si caratterizza per l'eleganza classica delle forme e per il bel portale in pietra arenaria.
L'interno ad unica navata custodisce, sulla sinistra, un altare in marmi mischi di stile barocco, del 1771, che è sovrastato dalla statua lignea dell'Addolorata, del Bagnasco. Proprio di fronte si trova l’altare con l'urna contenente le sacre spoglie di Santa Fortunata, patrona insieme a San Marco del paese, martirizzata a Palestrina, vicino Roma, durante il regno di Diocleziano. Nel presbitero campeggia una pala d'altare raffigurante Maria SS. Del Lume, d'autore ignoto del '700.
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Chiesa Madre
Riprendendo il nostro cammino dalla Salita del Collegio arriviamo in corso Umberto, la strada principale del paese, dove si affacciano il Palazzo Comunale e la Chiesa Madre, fatta edificare nel 1764 al barone Calderone e dedicata a Santa Rosalia. Otto lesene, quattro per parte, terminanti con capitelli in stile ionico, ne incorniciano l’ampio portale.
La chiesa è ad unica navata, arricchita dagli stucchi e dai marmi policromi degli altari. In fondo al presbitero troneggia lo splendido Crocifisso ligneo del Quattrocchi da Gangi, della seconda metà del '700. Tra le opere conservate nella chiesa, di rilievo sono alcune sculture lignee del Bagnasco come S. Lucia, S. Francesco d'Assisi e l'Immacolata Concezione, inoltre dai quattro matronei si affacciano i gruppi scultorei raffiguranti i quattro evangelisti dello scultore baucinese Enzo Puleo. All'esterno, due alte torri campanarie dominano la piazza.
Sempre lungo il corso principale è possibile ammirare alcuni scorci pittoreschi disegnati dalle caratteristiche salite a gradoni e dalle abitazioni che si affacciano su di esse. Uno di questi è Largo San Giovanni XXIII, dove è posto il bassorilievo bronzeo dello scultore Fillippo Scimeca, raffigurante Santa Fortunata che aleggia sul paese e dove si trova la piccola chiesa ormai sconsacrata della Concezione, meglio conosciuta come 'Immacolata'.
Chiesetta di Santa Croce
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Lontano dal centro abitato, alle falde del Monte Falcone si trova invece, la Chiesetta di Santa Croce, cui si accede dal 'Capo', (la parte alta dell'abitato), attraverso via Santa Croce.
Da non perdere la Chiesetta del Redentore costruita nel XIX secolo dall'eremita Fra' Sarvaturi, al secolo Salvatore Frangipane, originario di Termini Imerese, morto in odore di santità a Baucina tra la fine del secolo XIX e gli inizi del XX secolo, la Chiesetta di Santa Rosalia ubicata all'ingresso del paese e la Chiesa di San Marco, nell'omonima contrada, indubbiamente la più antica chiesa di Baucina. Al suo interno si conserva una statua lignea policroma settecentesca d'autore ignoto, raffigurante l'evangelista Marco.