Regalpetra - Parco letterario Leonardo Sciascia
Da Racalmuto a Caltanissetta sulle orme dell'autore de "Il giorno della civetta"
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La Sicilia è una terra affascinante che custodisce, in ogni angolo, tesori archeologici, artistici e naturalistici. Una terra dove, nei secoli, si sono susseguite tante dominazioni straniere che hanno lasciato un humus culturale e di tradizioni vivace e nel contempo unico nel suo genere, di cui si sono nutriti scrittori, artisti e poeti di fama internazionale.
Solo per citarne alcuni, l'isola ha dato i natali a scrittori del calibro di Giovanni Verga, Leonardo Sciascia, Stefano D'Arrigo, Elio Vittorini, Nino Savarese, Giuseppe Tomasi di Lampedusa e i premi Nobel Luigi Pirandello e Salvatore Quasimodo.
Per celebrare il loro lavoro e tutto ciò che l'ha influenzato, come l'arte, il paesaggio, la storia, le tradizioni e persino gli oggetti e i luoghi a loro cari, a questi scrittori sono stati dedicati sette Parchi letterari: itinerari storico-culturali segnati dalla vita e dalle opere degli autori che, dal territorio, hanno tratto l'ispirazione per le loro narrazioni.
Questo itinerario ci porta ad esplorare "Regalpetra - Parco Letterario Leonardo Sciascia", dedicato allo scrittore, giornalista, politico, poeta, sceneggiatore e drammaturgo di Racalmuto. Il mondo minerario con le sue zolfatare e quello contadino, fatto di masserie e borghi nel cuore di una terra arida e assolata sono protagonisti assoluti del paesaggio; la Sicilia della mafia, dei problemi della giustizia e dell'impegno civile sono alcuni degli aspetti che il Parco intitolato all'autore de "Il giorno della civetta" vuole valorizzare.
Simbolo e ideale crocevia del Parco è Regalpetra, il paese immaginario che fa da scenario agli avvenimenti de "Le parrocchie di Regalpetra" (1956) la cronaca sulla vita di un paese qualunque nel cuore della Sicilia, che fu regno incontrastato del latifondo e della zolfara. In realtà, Regalpetra non esiste, ma prende il nome da una fusione tra Racalmuto, borgo natio dell'autore (anticamente anche Regalmuto), e dal libro di Nino Savarese intitolato 'Fatti di Petra'.
Punto di partenza del percorso che il Parco vi propone è Racalmuto, il paese natale dell'autore per poi giungere a Caltanissetta, dove egli trascorse la sua giovinezza ed ebbe esperienze essenziali per la sua formazione letteraria e civile.
Le tappe del nostro itinerario
Racalmuto
La città natale di Sciascia fu fondata nel XIV secolo attorno ad un castello di epoca chiaramontana, laddove già esisteva 'Rahl-al-mudd', un precedente insediamento arabo.
Il castello che, con le sue massicce torri, domina il centro storico, conferendogli un aspetto tipicamente medioevale, fu la dimora della famiglia Del Carretto di cui Sciascia ricorda alcune gesta. Dal castello, scendendo verso la Madrice ci fermiamo ad ammirare i capolavori del pittore racalmutese Pietro D'Asaro (1579-1647), detto il Monocolo di Racalmuto.
Imbocchiamo poi la lunga scalinata che sale al Santuario di Santa Maria del Monte, dove si svolsero i funerali dello scrittore (il 22 novembre 1989), e dove ogni anno a luglio ha luogo la festa della Madonna del Monte. Proprio su questa scala Sciascia racconta la tradizionale arrampicata con i muli per ringraziare la Madonna e la leggendaria festa di 'Pampilonia'.
E’ possibile anche vedere la casa natale dello scrittore e quella delle zie, situate rispettivamente accanto alla scalinata e presso il fianco della chiesa di S. Maria del Monte. Qui il piccolo Leonardo crebbe, frequentando il poco distante teatro comunale Regina Margherita che il sabato e la domenica era utilizzato come cinema.
Ai piedi della scalinata di S. Maria del Monte c'è ancora la sede del Circolo dei Zolfatai e Salinai, mentre quello dell'Unione della Concordia (frequentato dai nobili) si trova invece sul corso principale. Sempre sul corso è collocata la statua commemorativa di Leonardo Sciascia, in atto di passeggiare assorto con l’eterna sigaretta tra le dita.
La visita prosegue con la visita della Fondazione Leonardo Sciascia, ex-centrale elettrica elegantemente restaurata, che ospita una biblioteca ricca di 5000 volumi, una pinacoteca che raccoglie oltre 200 ritratti di scrittori, la corrispondenza di Sciascia con i più grandi intellettuali italiani del dopoguerra e articoli di varie testate giornalistiche riguardanti le attività dello scrittore e della Fondazione.
Grotte di Fra Diego La Mantia
In auto percorriamo la S.P. per Montedoro dove si trovano delle tombe sicane, situate ad est di Racalmuto, che prendono il nome di 'grotte di Fra' Diego La Matina', nato a Racalmuto nel 1622, di cui Sciascia narrò le vicende in "Morte dell’inquisitore".
Secondo il racconto il diacono fu arrestato nel 1644 per aver commesso un reato molto grave di cui non si ha notizia e rimesso al Sant’Uffizio. Evaso dal carcere nel 1656 si rifugiò nella campagna di Racalmuto, presso le grotte, ma venne catturato e riportato in prigione, dove uccise l’inquisitore Don Giovanni Lopez de Cisneros, colpendolo con le manette di ferro che gli serravano i polsi. Fu arso sul rogo e le sue ceneri disperse al vento.
Biblioteca Scarabelli - Caltanissetta
Proseguendo in auto lungo la S.S. 640 si giunge a Caltanissetta, "la piccola Atene", dove si trovano i luoghi frequentati abitualmente da Sciascia. Tra questi ricordiamo la Biblioteca Comunale 'L. Scarabelli', ospitata nell’ex convento dei Gesuiti, dove lo scrittore effettuava le ricerche di quei testi che ispirarono i suoi romanzi storici.
Una tappa fondamentale è la Libreria di Salvatore Sciascia, dove conversava con altri intellettuali, ricavandone forti stimoli che si traducevano in frequenti collaborazioni con diversi giornali e riviste letterarie. Sullo stesso asse viario si trova lo storico 'Bar Romano' dove Sciascia si fermava a gustare specialità come le paste di mandorla, cassate e taralli.
Chiesa della Provvidenza
Proseguendo per Piazza Garibaldi e percorrendo poi Corso Vittorio Emanuele si scorge la chiesa della Santa Croce con l’annesso monastero, dove lo scrittore frequentò l'Istituto magistrale IX Maggio che è stato adibito a presidio nisseno del Parco Regalpetra. Una stanza del presidio è stata allestita proprio ad aula scolastica degli anni '40, per creare una sorta di "teatro della memoria".
Ritornando a piazza Garibaldi e imboccando il corso Umberto, si può raggiungere, dopo avere percorso alcuni vicoli, la chiesa della Provvidenza, in cui Sciascia sposò Maria Andronico il 19 luglio 1944. Tornando sul corso principale, si raggiunge il viale Regina Margherita dove è sito il Seminario Vescovile, presso cui il giovane scrittore assisteva alle Lecturae Dantis tenute dell’avv. G. Alessi.