Universi diversi a pochi chilometri di distanza
I paesaggi, la natura e la bellezza variegata tra la Valle del Simeto e l’Etna
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La Sicilia non rappresenta solo un universo di storie e culture plurime e differenti ma contiene anche tanti universi di dimensioni naturalistiche e paesaggistiche. Sono tali le differenze naturali ed ambientali, che a differenza di pochi chilometri si può entrare in una realtà estetica molto diversa.
Così all'interno del mondo etneo si può passare dalle classiche campagne di agrumeti ed oliveti, frutto dell'interazione in molti secoli fra l'uomo e la natura, a paesaggi dai tratti incontaminati. Paesaggi che si caratterizzano per la bellezza selvaggia, per un rapporto primigenio con la natura. [Articolo di Salvo Fallica - Corriere.it]
Le tappe dell'itinerario
LOasi di Ponte Barca
Nell'ambito del "mondo etneo" rientra il paesaggio dell'Oasi di Ponte Barca, una delle visioni naturalistiche più interessanti ed originali del Mediterraneo. Un luogo da scoprire o riscoprire. Le immagini mostrano una forma di "dialogo" naturale fra il territorio del fiume che sorge nell'ampia Valle del Simeto e l'Etna.
Una varietà di paesaggi che suscita meraviglia, proprio nell'ottica della "meraviglia" di Aristotele, che per il grande pensatore era all'origine della filosofia, della conoscenza. Una filosofia naturale che è diventata la prima vera interpretazione dei fatti del mondo. Nell'Oasi di Ponte Barca natura e cultura, biologia, zoologia, geologia, semplicità della vita quotidiana e pensiero filosofico si congiungono in maniera sui generis.
L'Oasi di Ponte Barca non è solo bellezza naturalistica, che collegata alla visione dell'Etna entra nella sfera del sublime, è anche un paradiso per la fauna selvatica e per gli uccelli migratori acquatici. È un'area naturale protetta piena di luoghi da osservare.
Paternò e i "calanchi"
Foto di Melina Fallica
Questi paesaggi incredibili da Sicilia degli interni si trovano in realtà a pochi chilometri dalla città di Paternò. A poca distanza del centro urbano ci si può immergere in una esperienza naturalistica sui generis e scoprire anche i caratteristi "calanchi", fenomeni nati dall'erosione del terreno per l'effetto delle piogge su rocce argillose in pendio e con scarsa copertura vegetale.
È come entrare in una dimensione diversa, ma è proprio la presenza dell'Etna che domina questi territori a ricordarci in ogni momento che siamo nel cuore di un mondo vulcanico. L'Etna e la Valle del Simeto con tutta la molteplicità dei suoi paesaggi nel corso dei millenni hanno colpito l'attenzione dei più grandi intellettuali, scrittori, poeti, filosofi, scienziati.
Foto di Antonio D'Emanuele from Catania - Calanchi del torrente Cannizzola, CC BY-SA 2.0
Vi sono testimonianze scritte della Valle del Simeto già nel periodo greco-romano. E questi paesaggi non potevano non suscitare l'attenzione di Pier Paolo Pasolini, che girò diversi film nello scenografico vulcano e nel mondo etneo.
Il fiume Simeto e l’Etna
L'artista Barbaro Messina (che li ha rappresentati dipingendo sui frammenti lavici con la tecnica della pietra lavica ceramicata) ci racconta che Pasolini amava il mondo etneo nella sua vastità e pluralità, dalle pendici dell'Etna al fiume Simeto.
Luoghi che incantano, che permettono di meditare e riflettere, sull'essenza della natura e delle sue molteplici manifestazioni. Una simbiosi fra il fiume, il paesaggio circostante e il vulcano attivo più grande d'Europa, che sovrasta il territorio e nel contempo ne è la "madre" che lo contiene.