Visitando Agrigento (o Akragas, o Girgenti, o Richieri, o Montelusa)
Perché la Città dei mandorli in fiore non è soltanto la Valle dei Templi
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Fondata intorno al 580 a.C., Agrigento vanta un territorio in cui si insediarono i vari popoli che lasciarono traccia nell'isola. Già sede di popoli indigeni che mantenevano rapporti commerciali con egei e micenei, il territorio agrigentino vide sorgere la polis di Akragas, fondata da geloi di origine rodio-cretese.
Raggiunse il massimo splendore nel V secolo a.C., prima del declino avviato dalla guerra con Cartagine. Nel corso delle guerre puniche venne conquistata dai Romani, che latinizzarono il nome in Agrigentum.
Successivamente cadde sotto il dominio Arabo, con il nome di Kerkent, e nel 1089 d.c. fu conquistata dai Normanni.
È nota come Città dei templi per la sua distesa di templi dorici dell'antica città greca posti nella cosiddetta valle dei Templi, inserita, nel 1997, tra i patrimoni dell'umanità dall'UNESCO (Leggi "Nella mitica Valle dei Templi").
Il centro storico di Agrigento è individuabile sulla sommità occidentale della collina dell'antica Girgenti. Risalente all'età medioevale del IX e XV, conserva ancora oggi vari edifici medioevali (chiese, monasteri, conventi e palazzi nobiliari).
Nel centro storico sono custodite significative testimonianze dell'arte arabo-normanna, tra cui in particolare la cattedrale di San Gerlando, il Palazzo Steri sede del seminario, il palazzo vescovile, la Basilica di Santa Maria dei Greci ed il complesso monumentale di Santo Spirito... Da aprile del 2016 è tornata a chiamarsi ufficialmente Girgenti.
Le tappe del nostro itinerario
Cattedrale di San Gerlando
Foto www.typicalsicily.it e www.originalitaly.it
La cattedrale metropolitana di San Gerlando è il principale luogo di culto cattolico di Agrigento. Nel 1951 papa Pio XII la elevò alla dignità di basilica minore. Nei secoli fu più volte ricostruita e nel 1244 fu distrutta in parte a causa di un crollo dovuto ad una frana del costone occidentale. La cattedrale subì nuovi danni a seguito di un terremoto nel 1693 e della frana del 1745.
Nell'insieme, quindi, la cattedrale presenta diverse sovrapposizioni di stile, mantenendo la sua imponente mole costituita dalla grande torre campanaria accanto alla facciata della chiesa.
La poderosa torre campanaria fu costruita dal canonico Giovanni Montaperto nel 1470. Ripartita in quattro ordini sovrapposti caratterizzati da finestre cieche in stile gotico-catalano al primo e secondo livello, nel terzo ordine si trova una finestra con arco a tutto sesto con balcone, chiudono due alte monofore corrispondenti alla cella campanaria. Limitatamente quest'ultimo ordine, altrettante coppie di aperture sono presenti sulle restanti facce della torre.
Una piccola curiosità... Nella cattedrale si verifica il fenomeno cosiddetto portavoce. Infatti chiunque si trovi nel presbiterio può sentire ciò che viene detto, anche a bassa voce da una persona posizionata all'ingresso della chiesa, ad una distanza di ben 85 metri. Il fenomeno è ancora più curioso se si pensa che è impossibile ripeterlo nel senso inverso.
Monastero di Santo Spirito
Santo Spirito è uno dei più grandi complessi monumentali di Agrigento. Con la sua imponente mole domina la parte orientale del colle, ed è costituita dal Monastero e la chiesa. Esso fu eretta nel 1299 per volontà della nobildonna Marchisia Prefoglio.
Si accede al Monastero attraverso un corridoio posto tra la chiesa ed il Monastero, che conduce ad un ampio chiostro con giardino dal quale si può ammirare la suggestiva facciata occidentale con le sue monofore di semplice struttura e bifore divise da esili colonnine, ed un elegante portale in stile Chiaramontano.
La struttura di pietra calcarea e di arenaria ha creato un meraviglioso effetto di bicromia, rendendo tutto l'insieme di particolare suggestione. Dal portale centrale si accede alla cappella trecentesca. Attraverso una scaletta si accede ai dormitori del piano superiore.
L'abbazia di Santo spirito era detto "Bataranni", che in gergo girgentano significa Badia Grande appunto per la sua grande mole. Il monastero è strutturato in due piani, ed è interamente costruito con materiali di tipo locale, ovvero con pietra calcarea arenaria e malta bastarda. All'interno è ospitato il museo etno-antropologico.
Seminario Vescovile
La sede del Seminario Vescovile ingloba il primo nucleo del palazzo Steri - Chiaramonte risalente al Trecento. Il Palazzo fu progressivamente ampliato fino a comprendere tre atri.
L'esterno presenta dei balconi in stile barocco, mentre al suo interno è la suggestiva aula chiaramontana. Nell'atrio sono conservati un busto dedicato a Papa Giovanni Paolo II, e alcune lapidi marmoree, tra le quali spicca quella agli studenti del seminario caduti durante la prima guerra mondiale.
Biblioteca Lucchesiana
Nella Sicilia del 700, quella di Agrigento fu la seconda biblioteca pubblica, dopo quella di Catania. La Biblioteca Lucchesiana, separata dal Palazzo Vescovile grazie alla Chiesa di Sant'Alfonso, presenta all'esterno un bel portale.
La biblioteca è ricca di oltre 60000 volumi di datazione antichissima, cinquecentine ed incunaboli disposti su scaffali di legno di notevole pregio artistico. All'interno inoltre è possibile ammirare la statua del Vescovo Andrea Lucchesi Palli (1692-1768), da cui la biblioteca prende il nome, e donatore di quasi la metà del patrimonio librario. Di grande pregio le scaffalature lignee settecentesche.
La biblioteca è al centro della vicenda de Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello fin dalle prime pagine, ma lo scrittore ne cambia alcuni connotati.
San Domenico, Palazzo dei Giganti e il Teatro Pirandello
Foto www.visitvalledeitempli.it
Situato nel cuore della vecchia Agrigento, il bel complesso di San Domenico, costituito dalla chiesa omonima e dal convento dei Padri Domenicani, risale al '600.
Si affaccia sulla piazza del Municipio (Piazza Luigi Pirandello) e ha una facciata rinascimentale barocca a due ordini; nel prospetto slanciato e monumentale spicca il portale settecentesco, affiancato da due grandi colonne a sorreggere un frontone aperto decorato. La chiesa è a navata unica, con quattro cappelle per lato, impreziosite da pregevoli tele del '700.
Contiguo alla chiesa si trova Palazzo dei Giganti, sede del Municipio dal 1867. Fu costruito nel 1627 ed era inizialmente la residenza agrigentina della famiglia Tomasi dei Principi di Lampedusa e duchi di Palma. Successivamente divenne un convento dei domenicani. Presenta un ampio prospetto, coperto da rampicanti, orientato a sud con un imponente portale d'ingresso e da due ordini di balconi, tutti di raffinato e sobrio stile barocco.
All’interno dell'atrio del palazzo si trova l'ingresso del Teatro Pirandello. Il Teatro Comunale fu costruito nel 1870 su progetto di Dionisio Sciascia. Aperto nel 1880, il teatro ha un impianto a ferro di cavallo con tre ordini di palchi e un loggione; il soffitto della sala è in legno, così come quello dei palchi, dipinto con raffigurazioni allegoriche.
Chiesa di Santa Maria dei Greci
La chiesa di Santa Maria dei Greci, costruita nel XII sec. sulle fondazioni di un tempio dorico, ha il prospetto in stile arabo-normanno e vi si accede attraverso un cortile delimitato da un portale in stile barocco. Al suo interno sono visibili le fondamenta del tempio dorico di Giove Polieo grazie al pavimento in vetro, mentre nelle pareti sono riconoscibili affreschi.
La chiesa inizialmente fu destinata al culto greco-ortodosso. Dal cortile si accede ad ulteriori resti del tempio dorico. Nel corpo adiacente, oggi sono ospitate mostre temporanee.
Chiesa di San Nicola
Foto www.visitvalledeitempli.it
Nel 1219 il vescovo Urso donò alla comunità cistercense di Santa Maria di Adriano il monastero di San Nicola di Girgenti (probabilmente di epoca normanna), a fianco del quale i monaci iniziarono i lavori di costruzione della chiesa.
Questa sarebbe sorta sulle rovine di edifici precedenti, motivo che giustificherebbe l’orientamento ovest-est, inusuale per gli edifici dell’Ordine. Nel 1322 il complesso monastico passò ai Benedettini e quindi nel 1426 ai Francescani.
Foto www.visitvalledeitempli.it
Secondo alcuni studi, alla metà del XVI secolo la chiesa sarebbe stata ricostruita in forme romaniche, quindi quella che ancora oggi si può ammirare e che è stata oggetto di un restauro alla fine degli anni ’60, sarebbe solo un’imitazione cinquecentesca che avrebbe sostituito in gran parte il monumento originario. L’edificio e gli scarsi resti del complesso abbaziale che si estendono dietro di esso fanno oggi parte del Museo Archeologico di Agrigento, annesso alla Soprintendenza.
Si trova in questa chiesa anche il crocifisso ligneo del '400, chiamato Il Signore della Nave, che ha ispirato la novella omonima di Pirandello. Dalla terrazza davanti alla chiesa si gode il panorama sulla Valle dei Templi.